Borgoricco è segnata dall’importante presenza dell’architetto milanese Aldo Rossi, che progettò tra il 1983 ed il 1988 il Municipio, uno dei suoi capolavori.
Nel 1997 aveva iniziato a lavorare al progetto per il Centro Civico, quando improvvisamente morì.
Aldo Rossi è stato docente di architettura nelle università di Milano, Zurigo, in diverse università americane e dal 1975 allo IUAV di Venezia. Nel 1966 ha pubblicato il saggio “L’Architettura della Città”, che rimane ancora oggi un importante riferimento per la riflessione urbanistica internazionale sul rapporto tra forma e funzione architettonica in relazione alle necessità umane. Ha progettato numerose opere significative in Italia, in diversi paesi europei, negli Stati Uniti e in Giappone e ha ricevuto i più prestigiosi premi nazionali e internazionali per l’architettura. È stato anche designer di oggetti ed elementi di arredamento, come la famosa caffettiera Conica della Alessi o le librerie Piroscafo della Molteni.
La sua presenza a Borgoricco è stata fortemente voluta all’inizio degli anni Ottanta del secolo scorso dal Consiglio Comunale per la progettazione del nuovo Municipio e per la redazione del piano particolareggiato dell’area del territorio comunale ad esso circostante; dopo l’inaugurazione del Municipio nel 1995, era stato dato ad Aldo Rossi anche l’incarico per il progetto del Centro Civico, per ospitare il teatro e il Museo della Centuriazione Romana. Non lo vide mai ultimato, ma fu il suo studio a portare avanti il suo progetto.
Il Municipio ospita gli uffici comunali, la Biblioteca Civica e la grande Sala Consiliare. La struttura, caratterizzata dal corpo centrale e da due ali laterali dalle linee geometriche essenziali, dai porticati e dalla piazza centrale, è perfettamente calata nel paesaggio agricolo centuriato, che affascinava Aldo Rossi così tanto da definirlo “uno dei più bei monumenti del mondo”, ed è ispirata alla struttura delle ville romane e a quelle di Andrea Palladio, al foro romano e alle fornaci padane, tutti elementi della civiltà veneta. Un ulteriore richiamo all’ambito locale è dato dal soffitto a carena di nave rovesciata della Sala Consiliare, che si ispira a quello del Palazzo della Ragione di Padova.
Il Centro Civico è un luogo d'incontro per la vita sociale e culturale della città e del suo territorio. Al piano terra si trovano il teatro, la Sala Aldo Rossi, l’Archivio di Cesco Tomaselli e due ampie sale polivalenti, al piano primo il Museo e al piano secondo piano c’è uno spazio riservato alle mostre temporanee. Il foyer d'ingresso lascia entrare la luce da un'apertura quadrata che va restringendosi verso l’alto, creando l'effetto del cosiddetto “cannocchiale”.
Dal foyer si accede al teatro che ha pianta circolare e una capienza di circa 300 posti distribuiti su tre diversi livelli, che comprendono oltre al piano terra anche due loggiati al primo e al secondo piano. Il legno predomina sugli altri materiali e contribuisce a creare un ambiente luminoso e dall'ottima acustica.
Mattoni e marmo, linee e forme geometriche essenziali, quadrati, cerchi, triangoli contraddistinguono gli edifici e ritornano negli schizzi e disegni preparatori, che sono a tutti gli effetti delle opere d'arte.