Lasciando alle spalle la vetrina relativa al periodo pre-protostorico, proseguiamo verso destra, procedendo in un breve corridoio in cui è presente il pannello che riguarda la scoperta nel corso del 1800 della centuriazione a nord-est di Padova, anch’esso disponibile in braille.
Alla fine del corridoio si entra nella sala dedicata proprio alla centuriazione e al territorio, caratterizzata dal colore verde. La parete a sinistra della porta è occupata da tre pannelli che riguardano in generale la centuriazione, nella parete di fondo c’è un grande pannello sulla centuriazione a nord-est di Padova. Tutte queste informazioni sono disponibili anche in braille. La sala, inoltre, espone alcune ricostruzioni che possono essere toccate.
Nella porzione centrale della sala, delimitata da un tappeto verde, troviamo la ricostruzione in dimensioni reali (1,80 m circa d’altezza) della groma, lo strumento con cui l’agrimensore tracciava gli assi centuriali. Possiamo esplorarla tattilmente e ascoltare l’audio specifico che la accompagna.
Di fronte alla groma, proseguendo lungo il perimetro del tappeto, troviamo un cippo centuriale, cioè un blocco parallelepipedo in pietra dell’altezza di 1,30 m circa, di cui possiamo ascoltare l’audio specifico per scoprirne la funzionalità.
Procedendo oltre il cippo, possiamo esplorare il modello tattile della centuriazione, in cui si può cogliere la regolarità del disegno della centuriazione romana. Nel fondo della sala a destra è posizionato un tavolo in cui sono presenti 5 oggetti tattili.
Procedendo lungo la parete, dove sono i pannelli relativi alle tre centuriazioni di Padova Romana e alle centuriazioni nel mondo romano, disponibili anche in braille, si incontra un altro tavolo in cui sono disposte le ricostruzioni degli strumenti dell’agrimensore: da sinistra a destra si possono toccare la squadra in legno, il filo a piombo e poco più dietro ad esso il compasso in bronzo; poi ci sono lo stilo scrittorio e la spatola in bronzo per cancellare le scritte sulla cera e poco dietro c’è la tavoletta cerata in legno e ancora dietro c’è il calamaio circolare in terracotta, entro cui c’era l’inchiostro per scrivere; proseguendo verso la parte destra del tavolino si incontrano la riga in bronzo ripiegata corrispondente alla misura del piede romano e la custodia in cuoio per i fogli di pergamena.
Procedendo nella stessa direzione, lasciamo alla nostra sinistra l’apertura che porta alla sala successiva, e troviamo di fronte a noi, sulla sinistra, un pannello a muro in cui si possono toccare le unità di misura lineari utilizzate in epoca romana, tutte basate sul corpo umano: in alto a sinistra il dito (digitus), al centro il palmo (palmus) e a destra il piede (pes); sotto il braccio dal gomito alle dita (cubitus) e più sotto il passo (gradus).
Girando verso destra si incontra addossata alla parete, ad un’altezza di 50 cm circa e per una profondità di 50 cm, la ricostruzione tattile della stratigrafia di una strada romana, con i basoli in pietra nella parte superiore che poggiano su tre strati di terreno di diversa composizione e ghiaia.
Infine, di fronte a noi, ci sono un pannello e una vetrina orizzontale dedicati ai riti funerari: vi è esposta la tomba di una bambina con il suo corredo funerario, per la quale possiamo ascoltare l’audio specifico, oltre ad un piccolo cippo in pietra relativo ad un recinto funerario e ad una lucerna in terracotta.