Girando verso destra, sulla parete opposta alla porta di ingresso c’è un pannello sull’edilizia residenziale e in particolare sulle strutture murarie e sul tetto; continuando a procedere diritti, lasciamo alla nostra sinistra la porta di uscita dalla sala, accanto alla quale c’è un pannello sulle ville rustiche. Segue un pannello sullo scavo archeologico della modesta villa rustica rinvenuta in località Straelle di Camposampiero, nel territorio centuriato. Procedendo diritti c’è una vetrina a muro, divisa in due parti verticalmente: nella prima metà sono esposti proprio i materiali rinvenuti in questa villa, ovvero alcuni frammenti di vasellame da cucina e da tavola nelle due mensole più alte e delle tegole e pesi da telaio nella parte più bassa. Nella seconda metà della vetrina sono esposti reperti che provengono dalla ricca villa dell’ex fondo Rossi di Borgoricco, cui è dedicato il pannello che si trova subito dopo la vetrina. Nella parte più alta della vetrina ci sono alcuni frammenti di intonaco di colore rosso e nero, frammenti di lastrine in marmo che dovevano decorare la zoccolatura delle pareti, oltre a tessere di mosaico in pietra bianca e nera ed una in vetro azzurro. C’è anche un tubo quadrangolare da riscaldamento, che testimonia la presenza in questa villa del sistema di riscaldamento. Proseguendo diritti oltre la vetrina si incontra una base dell’altezza di 40 centimetri circa, su cui è appoggiata parte di una colonna in pietra della villa dell’ex fondo Rossi, che possiamo toccare. Appeso al pannello, un frammento di capitello in pietra, pertinente alla medesima villa.
Procedendo nella stessa direzione, troviamo un’altra base dell’altezza di 40 centimetri circa, su cui sono esposti i frammenti di diverse macine in pietra utilizzate per la macinatura dei cereali, che si possono toccare e sulle quali possiamo ascoltare l’approfondimento. Sopra c’è il pannello relativo alle macine e al loro funzionamento.
Proseguendo ancora diritti c’è un pannello sulle abitudini alimentari dei Romani e poi si arriva alla parete di fondo della sala, dove si incontra la riproduzione in dimensioni reali di una cucina ritrovata a Pompei: i cibi venivano cotti all’interno di pentole in metallo o terracotta, appoggiate direttamente sul piano in pietra o mattoni, scaldato dal forno a legna sottostante.
Giriamo a destra e sulla parete alla nostra sinistra si trova il pannello sul vasellame da cucina, esposto nella prima parte della vetrina verticale che è accostata al muro: si tratta di contenitori per la preparazione, la cottura e la conservazione del cibo, realizzati in ceramica comune, che era prodotta localmente ed era molto economica. La seconda metà della vetrina è dedicata al vasellame da mensa, cioè a tutto ciò che serviva per apparecchiare la tavola, come piatti, bicchieri, bottiglie, realizzati in ceramica più raffinata, spesso importata da aree anche lontane, oppure in bronzo e in vetro. Segue il pannello relativo a questo argomento.
Giriamo verso destra e ci fermiamo: alla nostra destra, al centro della sala, è ricostruito in grandezza reale un telaio con gli strumenti necessari per tessere. Mentre esploriamo con le mani le parti che lo compongono, possiamo ascoltare anche l’audio specifico ad esso dedicato.
Vicino al telaio, sempre al centro della sala c’è la parte interrata di un pozzo romano, costituita da mattoni dalla caratteristica forma ad arco di cerchio, che sono detti “pozzali”.
Alla nostra sinistra lungo la parete troviamo 6 piccole vetrine in sequenza, alternate ai relativi pannelli: i materiali sono esposti in modo tematico e riguardano gli argomenti della tessitura (pesi da telaio in terracotta e fusaiole in metallo), dell’abbigliamento (spille in bronzo, bottoni e finiture in bronzo degli abiti), della cosmesi (piccoli contenitori per unguenti e perle in vetro, anelli e pinzette in bronzo, strigili in bronzo, utilizzati per detergere la pelle), dell’arredamento (chiavi in metallo, borchie di mobili in bronzo, lucerne in terracotta e bronzo), dei giochi (una tavola da gioco tipo tria incisa su un mattone, pedine in pasta vitrea) e dei culti domestici (parte di una colonnina di larario -piccolo altare domestico- in pietra, parti di statuine rituali in bronzo).
Camminando vicino alle vetrine raggiungiamo la porta da cui siamo entrati nella sala e procediamo verso la nostra destra; dopo qualche passo troviamo alla nostra destra una piccola vetrina verticale con un’erma (testa) in marmo con due volti contrapposti, che doveva decorare l’elegante giardino di una villa rustica. Possiamo ascoltare l’audio specifico per comprenderne i particolari. Ora, procedendo diritti, arriviamo alla porta d’uscita dalla sala, dove percorriamo un breve corridoio che ci condurrà nell’ultima sala del museo.